Welfare Aziendale e contrattazione di Secondo Livello

Molte persone vedono l’impresa privata come una tigre feroce, da uccidere subito.
Altre, invece, come una mucca da mungere.
Pochissime la vedono com’è in realtà: un robusto cavallo che, in silenzio, traina un pesante carro.

Winston Churchill

La realtà odierna è sempre più caratterizzata dall’emersione di nuovi bisogni ed esigenze cui occorre rispondere con strumenti sempre personalizzati, flessibili ed efficienti. La contrazione delle risorse disponibili e gli effetti della crisi combinati con i trend demografici impone azioni realmente capaci di finalizzare con certezza il perseguimento degli obiettivi delle policy adottate: un’attenta combinazione di conoscenze e di soggetti (pubblici e privati) sembra essere la strada più virtuosa per realizzare progetti concretamente efficaci sul piano degli interventi.

Dinamismo, multidimensionalità e tecnologia sono i presupposti non derogabili delle Politiche Sociali contemporanee e dei Piani di Welfare Aziendale che sempre più spesso integrano, come nuovo inderogabile pilastro, un Welfare State in progressiva contrazione di risorse e di risposte.L’attuale sistema di Welfare è in crisi da tempo – e non è una novità, dal momento che lo stesso sistema è sempre stato basato sul debito. Una spesa sociale al di sopra della media dei Paesi Ocse, fortemente squilibrata a favore della parte pensionistica, con oneri sanitari in preoccupante trend di medio/lungo termine, che potrebbe portare ad un raddoppio entro il 2050, in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione, con conseguente aumento del fabbisogno di risorse socio-sanitarie.
La complessità di bisogni, l’invecchiamento della popolazione, i mutati rapporti tra generazioni, i limiti di spesa della finanza pubblica sono destinati ad assegnare alla persona, alla famiglia e ad altri enti la responsabilità della tutela delle fasce più deboli.

In tale contesto si sta pertanto diffondendo una nuova sensibilità da parte delle aziende e una gestione delle politiche umane maggiormente innovativa, che darà vita ad un sistema di welfare aziendale diverso e flessibile.

Per “welfare aziendale” si intende l’insieme di iniziative e dei servizi che le aziende realizzano, sia per autonoma decisione che per accordo con le rappresentanze sindacali, per venire incontro alle esigenze dei lavoratori nei campi più vari, dall’assistenza sanitaria alla necessità di cura dei figli, dall’accesso al credito al tempo libero. Il welfare aziendale è parecchio diffuso nelle aziende di grandi dimensioni, ancora limitato nelle PMI. Gli strumenti più diffusi sono l’assistenza sanitaria integrativa (24% dei casi), vaccinazioni (17%), convenzioni con banche e check up medico (16%), corsi di formazioni e convenzioni con agenzie viaggi. Rari i servizi legati alla palestra e al nido aziendale (solo 7/8%), ancora meno rilevanti i servizi alla famiglia come borse di studio, sportelli di assistenza sociale, aiuti per l’acquisto di testi scolastici e carrelli di spesa gratuiti fermi a percentuali tra il 3% e l’1%.